L’attacco contro Rifondazione da parte del Presidente della Giunta nel cosiddetto “evento” degli Stati Generali del Patto con i Giovani, è il segnale che l’intervento dei Giovani Comunisti ha toccato un tasto dolente della politica di questa amministrazione regionale ed ha posto problematiche serie che necessitano di risposte immediate.
La condizione dei giovani è drammatica e le cifre parlano chiaro a dispetto della alterazioni o delle letture interessate a cui vengono sottoposte dal “potere costituito”.
Un quarto delle famiglie lucane vive al di sotto della soglia di povertà e 27000 sono i giovani disoccupati (36%), di questi 3000 non hanno alcun titolo di studio e 8000 solo la licenza media. Al contrario di quanto sostiene De Filippo l’occupazione stabile che le misure del Patto con i Giovani avrebbero prodotto non è di 1000 unità ma di 472, con molti dubbi sull’effettiva stabilità occupazionale. A noi risulta che si tratta di 80 assegni di ricerca (non sono assunzioni ma occupazione temporanea, completato l’assegno di ricerca quali sono le prospettive? Manca qualsiasi riferimento a collegamenti con programmi pluriennali in cui re-inserire e stabilizzare i giovani ricercatori); 255 finanziamenti nell’ambito dei piccoli sussidi (creazione di impresa: anche qui si tratta di occupazione incerta, statisticamente per iniziative analoghe solo il 10-12% raggiunge il successo); 170 persone troverebbero occupazione con gli incentivi spin-off e qui valgono le stesse note per la creazione di impresa, anche se la percentuale di successo potrebbe essere maggiore; ci sono poi gli aiuti all’occupazione a tempo indeterminato con il programma “dentro l’impresa”, le domande finanziate sono 472 ma non sappiamo quanti sono i contratti di lavoro stipulati. Si tratta per lo più di occupazione incerta.
Per questo abbiamo chiesto una valutazione di placement con valutatori indipendenti necessaria al fine della trasparenza. Abbiamo il diritto di conoscere la reale portata dell’impatto occupazionale e, soprattutto, la qualità dei livelli occupazionali.
Vogliamo anche maggiore chiarezza sull’affermazione del presidente secondo la quale tutti gli idonei rispetto all’assegnazione delle borse di studio universitarie ne sono effettivamente beneficiari.
Ma a di là delle cifre, i circa 2000 giovani che ogni anno abbandonano la nostra regione non solo perché manca il lavoro ma soprattutto perché mancano livelli di civiltà, di relazioni sociali e politiche accettabili, sono la risposta più bruciante alla condotta, alla politica e alle contraffazioni dei rappresentanti del “potere costituito”.
Ci auguriamo che si operino delle rotture nel modo di governare e di fare politica da parte delle attuali classi dirigenti.
Con questo spirito e rispondendo ai bisogni ed alle necessità pressanti del mondo giovanile sentiamo il dovere di rivolgere un appello alle ragazze e ai ragazzi, ai movimenti e alle associazioni e in particolare alle forze politiche della sinistra affinché partecipino allo sforzo intellettuale e politico di portare avanti una vertenza reale nei confronti della Regione Basilicata.
Per il coordinamento prov. Giovani Comuniste/i
Mira De Lucia
Ascanio Donadio