DOCUMENTO COLLETTIVI SCUOLE- GC-
Come studentesse e studenti delle diverse scuole superiori della provincia di Potenza sentiamo la necessità di riappropriarci di una concezione di intendere la vita nella scuola differente da quello attuale che da anni ci propinano.
Per questo motivo abbiamo deciso di organizzarci in una rete di collettivi autogestiti ed indipendenti, volti a raggiungere tale progetto.
Come punto di partenza abbiamo la ferma intenzione di riuscire a creare un’analisi dettagliata della condizione delle nostre scuole. Da sempre considerati come luogo di formazione e di crescita, oggi giorno, a causa della precarietà e delle riforme istituzionali ( legge moratti, riforma berlinguer ) non si fonda più sull’idea di uomini e donne come soggetti di diritti e di cittadinanza ma sull’idea di soggetti di produzione e di consumo, perfettamente inseriti nelle logiche di mercato neoliberiste.
Noi studenti crediamo che sia importante unire le nostre esperienze, le nostre idee, le nostre lotte in uno spazio non istituzionalizzato, ma libero ed autogestito. Viviamo in tempi in cui tutti pretendono di poter interpretare i nostri pensieri, le nostre paure, i nostri sogni spesso scadendo nella banalità e nella superficialità della semplificazione che rende giovani ed adolescenti delle mine vaganti, da controllare e da tenere a bada, perché troppo vitali, troppo trasgressivi e quindi troppo pericolosi. Così ci inseriscono già a partire dalla fase dell’ educazione in una società schematizzata, fatta di capitale umano che deve spendere i suoi crediti e saldare i suoi debiti, senza comprendere fino in fondo il vero disagio che questa società non più a misura d’uomo porta nella vita dei giovani. In tempi in cui riforme , decreti legge o semplici cambiamenti vengono calati dall’alto, senza nessuna consultazione con le realtà che ne sono interessate, noi studenti pensiamo che sia arrivato il momento di riaffermare e far crescere i nostri spazi e il nostro protagonismo all’ interno di una scuola e di una società che in teoria vuole dare sempre più spazio ai giovani, ma in pratica li emargina e li lascia al di fuori dei processi di cambiamento, compresi quelli che li riguardano direttamente.
Uno strumento come il collettivo ci permette di tessere una serie di relazioni e contatti, per poter fare proposte e dare risposte in maniera unitaria e forte, liberi da qualsiasi condizionamento o strumentalizzazione. A questo proposito il collettivo non si da nessuna appartenenza partitica, ma al contrario ha una forte caratterizzazione politica, una politica locale e globale, che non riguarda solo l’ambito scolastico, ma una politica che sia vero interesse, passione e solidarietà verso tutto ciò che ci circonda. Il collettivo si fonda su un grande valore: la partecipazione, una partecipazione volta al rifiuto dell’uomo come semplice spettatore apatico che prende atto o subisce gli avvenimenti e le decisioni che cambiano il corso della propria vita, ma promuove un’idea di partecipazione che porta alla liberazione dell’ individuo all’ emersione dalla massa rifiutando dogmi e verità preconfezionate attraverso una crescità della propria coscienza critica e della capacità di riflessione, di lettura ed interpretazione personale della realtà, che gli permetta di scrivere una propria versione della storia.
Questo modo di intendere l’azione politica all’interno delle scuole va affrontata con la partecipazione e l’impegno collettivo, perché crediamo che, oggi, un’altra scuola, un’altra conoscenza non è solo possibile, ma necessaria.