Il protocollo di intesa non va bene
Va cambiato
- non cancella lo scalone come speravano le lavoratrici e i lavoratori
- non rivaluta le pensioni logorate dal costo della vita e si limita ad aumentare di 80 centesimi al giorno le pensioni di quanti hanno un reddito inferiore a 650 euro al mese e compiuto 64 anni
- non stabilisce il diritto al minimo di pensione nemmeno per quanti avranno maturato 15 anni di contributi
- non prevede l’unificazione degli Enti previdenziali
- non contiene misure per recuperare i 35 miliardi di crediti che l’INPS vanta dalle aziende né per combattere l’evasione contributiva che sfiora i 40 miliardi l’anno
- ignora molti privilegi presenti nel sistema pensionistico e le conseguenti pensioni d’oro
- Rende una beffa l’esclusione dei lavori usuranti dall’innalzamento dell’età pensionabile istituendo un tetto di soli 5000 lavoratori
- non cancella la legge 30 e conferma la precarietà
- incentiva il lavoro straordinario che viene esentato dagli oneri contributivi
- non istituisce una riforma efficace del welfare rivolta ai lavoratori precari ed esclude tutto il mondo della parasubordinazione
questo protocollo colpisce i lavoratori e le lavoratrici, ma soprattutto quelli precari, i lavoratori a nero, i migranti clandestini, gli studenti e tutti i nuovi lavoratori della conoscenza, della cultura e dello spettacolo.
Riteniamo fondamentale votare NO al referendum indetto dai sindacato confederali.
Ma al contempo abbiamo scelto di promuovere la CONSULTAZIONE PRECARIA per dare voce a chi, questo protocollo, esclude.
Sindacato Precario Autonomo
aSINI STRAbici
Va cambiato
- non cancella lo scalone come speravano le lavoratrici e i lavoratori
- non rivaluta le pensioni logorate dal costo della vita e si limita ad aumentare di 80 centesimi al giorno le pensioni di quanti hanno un reddito inferiore a 650 euro al mese e compiuto 64 anni
- non stabilisce il diritto al minimo di pensione nemmeno per quanti avranno maturato 15 anni di contributi
- non prevede l’unificazione degli Enti previdenziali
- non contiene misure per recuperare i 35 miliardi di crediti che l’INPS vanta dalle aziende né per combattere l’evasione contributiva che sfiora i 40 miliardi l’anno
- ignora molti privilegi presenti nel sistema pensionistico e le conseguenti pensioni d’oro
- Rende una beffa l’esclusione dei lavori usuranti dall’innalzamento dell’età pensionabile istituendo un tetto di soli 5000 lavoratori
- non cancella la legge 30 e conferma la precarietà
- incentiva il lavoro straordinario che viene esentato dagli oneri contributivi
- non istituisce una riforma efficace del welfare rivolta ai lavoratori precari ed esclude tutto il mondo della parasubordinazione
questo protocollo colpisce i lavoratori e le lavoratrici, ma soprattutto quelli precari, i lavoratori a nero, i migranti clandestini, gli studenti e tutti i nuovi lavoratori della conoscenza, della cultura e dello spettacolo.
Riteniamo fondamentale votare NO al referendum indetto dai sindacato confederali.
Ma al contempo abbiamo scelto di promuovere la CONSULTAZIONE PRECARIA per dare voce a chi, questo protocollo, esclude.
Sindacato Precario Autonomo
aSINI STRAbici